“L’avvio della campagna elettorale per le elezioni amministrative dell’11 giugno prossimo ha scatenato in alcuni Comuni pugliesi interessati al voto forze politiche e singoli candidati alla ricerca di giornalisti cui affidare gli uffici stampa”. Lo sottolineano l’Ordine dei giornalisti e l’Associazione della Stampa di Puglia, denunciando come “il fenomeno costituirebbe sicuramente una buona notizia, soprattutto in una fase di forte contrazione del mercato del lavoro giornalistico, se l’incontro fra domanda e offerta di prestazioni professionali avvenisse nel rispetto della dignità delle persone, prima ancora che del diritto a un’equa retribuzione sancito dalla Costituzione”.
“Pervengono al sindacato dei giornalisti – proseguono – segnalazioni, sulle quali sono in corso verifiche, di offerte di lavoro a condizioni economiche risibili. Forze politiche e candidati, che hanno già investito o si preparano a investire decine di migliaia di euro in campagne pubblicitarie, gadget, cene elettorali e altro, diventano parsimoniosi quando si tratta di stipulare un contratto con i propri addetti stampa. Questa situazione, talvolta favorita da comportamenti scorretti di sedicenti giornalisti che si offrono gratis al politico di turno nella speranza di ricavarne utilità e gratificazioni future, si va addirittura allargando all’affidamento della comunicazione a non meglio identificati “staff,” dai quali pervengono comunicati non firmati in barba alle principali regole della professione. Note, per di più, ricche di contestazioni nei confronti di quei giornalisti che si sono azzardati a svolgere regolarmente il loro lavoro esercitando il diritto di cronaca nei resoconti delle candidature e delle liste”.
Questa situazione, per l’Ordine e il sindacato dei giornalisti, “è inaccettabile oltre che offensiva della dignità e del decoro dell’intera categoria. E’ bene ricordare ai segretari dei partiti politici e ai singoli candidati, qualora lo avessero dimenticato, che quella giornalistica è un’attività professionale che ha regole, parametri retributivi e obblighi contributivi anche in Puglia e che non si può umiliare la dignità degli iscritti all’Albo. Tanto più è illegittimo affidare lo svolgimento di questa professione a chi la esercita abusivamente, in contrasto con le prescrizioni che l’attesa riforma dell’editoria ha finalmente sancito”.