Raggiunto l’accordo in commissione Affari Costituzionali sui “numeri” della riforma dell’Ordine dei Gionalisti. La notizia è stata anticipata ieri sera da Giornalisti Italia. La composizione prevede una suddivisione in 40 professionisti e 20 pubblicisti, più due rappresentanti delle minoranze linguistiche, uno per ciascun elenco. In sostanza viene ripristinato l’originario rapporto di due terzi a un terzo tra professionisti e pubblicisti che negli ultimi anni era stato snaturato. Attualmente i consiglieri dell’Ordine sono 144, suddivisi all’incirca a metà tra professionisti e pubblicisti. Di fatto i componenti effettivi del nuovo organismo saranno però cinquanta, perchè dodici verranno “ceduti” al Consiglio di disciplina, che ha mantenuto anche nella nuova formulazione i suoi componenti, così come restano invariata la composizione degli Ordini regionali (nei quali il rapporto professionisti pubblicisti è sempre fermo a 2/3-1/3). Ora il provvedimento, contenuto nel Ddl “Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti” dovrà essere approvato dal Senato in aula e successivamente tornare alla Camera, per l’ultimo passaggio. Tra le modifiche che dovranno essere di nuovo valutate a Montecitorio c’è proprio quella del numero dei componenti del Consiglio dell’Ordine, che era stato fissato inizialmente in 36, compresi i dodici da destinare al Consiglio di disciplina.