“Le conviene rispondere, è anche nel suo interesse”. E’ bastata questa frase, pronunciata dal giornalista di “Piazza Pulita” Danilo Lupo nel tentativo di rivolgere delle domande all’onorevole Toto nel corso di un servizio andato in onda sul programma di La7, per fargli notificare dai carabinieri di Lecce una querela per minacce.
“Siamo all’assurdo – sostiene in una nota Assostampa Puglia – in un Paese dove la libera informazione dovrebbe essere un diritto costituzionale, è sufficiente rivolgere delle domande o garbatamente pressare l’intervistato al fine di ottenerle, per beccarsi un atto ingiuntivo a dir poco temerario”.
“L’imprenditore Toto, che ha rivestito anche una carica istituzionale nel Parlamento italiano, ha tutto il diritto di non rispondere ad un giornalista, come ha fatto nel corso del servizio di “Piazza Pulita” e come può fare qualsiasi cittadino. Rivolgersi al magistrato, invece, interpretando il legittimo esercizio professionale di un giornalista come una “minaccia”, significa andare oltre – prosegue Assostampa Puglia – : non solo sottrarsi, pur avendo ricoperto una carica pubblica, al diritto dei cittadini di essere informati, ma esercitare una coercizione sui giornalisti e le testate che provano ad informare garantendo, così, quel diritto che – purtroppo – è sempre meno tollerato”.