“Gli uffici del Comune di Vico del Gargano revochino immediatamente l’indagine conoscitiva per reclutare senza concorso un addetto stampa del Comune”. E’ quanto chiede l’Associazione della Stampa di Puglia ravvisando numerose anomalie nell’Avviso pubblico del Municipio di Vico, pubblicato il 25 maggio scorso e in scadenza il prossimo 9 giugno.
“Innanzitutto, tradendo i principi della legge 150/2000 che governa la comunicazione istituzionale della p.a., l’Avviso pubblico confonde la figura del portavoce del Sindaco con quella dell’addetto alla comunicazione del Comune di Vico del Gargano. O il sindaco ritiene che le sedute dell’intero consiglio comunale eletto, le attività dell’istituzione, le commissioni e le iniziative amministrative del Municipio – sostiene il Sindacato unitario dei giornalisti pugliesi – siano totalmente riconducibili alla sua personale figura e alle sue attività politiche, nel qual caso siamo di fronte ad una dittatura, oppure sarebbe utile distinguere tra chi è addetto alla comunicazione istituzionale del Comune e, dunque, deve comunicare a tutti i cittadini a prescindere dal loro colore politico da chi, invece, reclutato tramite “intuitu personae” e senza procedura di evidenza pubblica – come prevede il suddetto Avviso – deve svolgere ruolo di portavoce del Sindaco e far parte del suo staff”.
In secondo luogo, colpisce la remunerazione prevista per l’eventuale vincitore dell’inusuale Avviso, basato sulla semplice valutazione dei curricula a discrezione del Sindaco. Prevedere 420 euro mensili, compreso ogni onere o spesa, per una prestazione continuativa che si presuppone si svolga in concomitanza con le attività del Comune foggiano, seppure in regime libero-professionale, significa andare ben oltre ogni criterio di reddito di cittadinanza. Ipotizzando almeno 30 ore settimanali per 5 giorni, infatti, il malcapitato giornalista verrebbe pagato meno di 4 euro l’ora, al netto di eventuali prestazioni straordinarie nei fine settimana.
Immaginiamo che un Sindaco che ha giurato sulla Costituzione di una Repubblica fondata sul lavoro abbia ben presente che tale remunerazione, fatta salva la norma sull’equo compenso purtroppo inapplicabile alle attività giornalistiche, sarebbe paragonabile allo sfruttamento nei campi e ai fenomeni di caporalato che anche Vico del Gargano conosce e soffre nella sua splendida terra.
Invitiamo, pertanto, il dirigente firmatario dell’atto, Valente, il nuovo sindaco Sciscio e l’intera Giunta che ha approvato la relativa delibera il 19 maggio scorso a revocare in autotutela l’Avviso pubblico, ristabilendo quale figura professionale si voglia reclutare e a quale incarico destinarla (se a disposizione del Sindaco o dell’intero Comune di Vico) e, soprattutto, prevedendo una retribuzione adeguata alle attività da svolgere. Per stabilire una compatibilità con i principi della dignità richiamati dalla Costituzione, laddove non intervengono le norme, è sufficiente il buon senso”.