Si riunirà entro la fine di settembre, in Regione, di settembre il tavolo di crisi per la Gazzetta del Mezzogiorno. Dopo l’incontro di luglio, in cui l’azienda ha chiesto tempo per esibire i dati sull’andamento delle vendite e del fatturato pubblicitario, il responsabile della task force regionale, Leo Caroli, riconvocherà le parti entro la fine del mese. Assostampa Puglia ribadirà all’editore la richiesta di rispettare l’accordo sottoscritto a dicembre 2023, che prevede il reintegro dei giornalisti ex art. 1, anche con l’eventuale ricorso alla cigs, e di individuare soluzioni non traumatiche per i giornalisti ex art. 36. Finora la società editrice è stata inadempiente, accampando presunte difficoltà di bilancio. Dall’inizio del 2024 sono state chiuse tutte le redazioni decentrate e i giornalisti art. 1 e art. 36 ad esse assegnati sono stati collocati in cig a zero ore. La situazione è inaccettabile per il sindacato dei giornalisti, anche in considerazione del fatto che la società è stata ammessa ai contributi pubblici per l’editoria e percepisce dal governo circa 1,9 milioni di euro l’anno. L’accordo sulla Cig sottoscritto a dicembre 2023 scadrà a dicembre prossimo: l’azienda dovrà spiegare ad Assostampa Puglia e al comitato di redazione della Gazzetta in che modo intende affrontare la situazione dei colleghi estromessi dalla redazione e collocati in cig a zero ore. Il sindacato dei giornalisti è pronto ad adottare azioni in ogni sede per tutelare i posti di lavoro ed evitare i licenziamenti.
Il caso della Gazzetta del Mezzogiorno è finito al centro di un’interrogazione parlamentare presentata dai deputati di Alleanza Verdi Sinistra (primo firmatario Franco Mari).