Siamo partiti da un presidente uscente giudicato, a fasi alterne, incandidabile, ineleggibile e poi eletto e siamo arrivati all’elezione dei tre componenti il Comitato di cui una, però, “sgradita” alle logiche della politica e per questo da estromettere. Quanto basta per affossare prima ancora che nasca, e a ben 7 mesi dalla scadenza del precedente, l’agibilità del Corecom, l’organismo che dovrebbe esercitare funzioni di garanzia e controllo sulle attività delle emittenti radiotelevisive, possibilmente non in proroga perenne come, purtroppo, accaduto in Puglia.
Assostampa Puglia non può continuare ad assistere inerme al pasticcio che sta accadendo nel Consiglio regionale, da mesi avvitato sull’elezione dei nuovi componenti e martedì prossimo chiamato a proclamare i colleghi eletti dallo stesso Consiglio. Si paventa addirittura di annullare quella votazione, semplicemente perché non rispondente agli accordi tra maggioranza e opposizione. Lungi dall’interferire nell’autonomia legislativa dei consiglieri regionali, ci chiediamo per quanto tempo ancora i nomi, la professionalità e la dignità dei colleghi coinvolti debbano essere calpestati ora con interpretazioni normative, ora con artifici legislativi utili alle logiche del manuale Cencelli, ma non agli obiettivi stessi per cui il Corecom è costituito.
Ci riferiamo, in particolare, alle presunte incompatibilità sollevate in un caso per incarichi – tra l’altro non contrattualizzati e retribuiti – presso il Pd regionale, in modo da sancire l’esclusione dell’eletta. Ebbene, non solo tali incompatibilità, laddove esistenti, andavano risolte evidentemente prima dell’elezione suggellata dall’Aula, ma laddove sussistessero e fossero proibite dalla legge, il Consiglio dovrebbe annullare le elezioni di tutti i Corecom degli ultimi 17 anni, visto che diverse componenti il Comitato, nelle precedenti legislature, hanno svolto incarichi di comunicazione per autorevoli esponenti politici del centrodestra e centrosinistra o addirittura ricoperto ruoli dirigenziali nei partiti. La norma, invece, appare chiara sul punto (art. 4 ) e dovrebbe apparire tale anche a chi è chiamato a legiferare per nome e conto dei pugliesi.
Assostampa Puglia, ovviamente, metterà a disposizione dei colleghi tutti i propri servizi legali, a tutela dei loro diritti lesi e della loro immagine, questa sì infangata da dichiarazioni pubbliche diffamanti e meritevoli di querele, ben più di quelle “temerarie” che spesso vengono agitate dai rappresentanti politici quando il diritto di cronaca si scontra con i loro interessi. Ma soprattutto, invita il presidente del Consiglio e tutti i capigruppo a riportare ordine in una vicenda paradossale, che dovrebbe essere incentrata sulla professionalità dei giornalisti chiamati a guidare il Comitato di controllo – come Assostampa aveva già sollecitato – non sulle loro presunte appartenenze politiche. Se di problema politico tra maggioranza e minoranza si tratta, che sia la Politica a risolverlo, individuando le soluzioni normative più consone nei tempi e nei modi opportuni, in modo da restituire quanto prima dignità ai colleghi eletti o candidati e agibilità al Comitato di controllo.