Aperte le iscrizioni 2019 all’Assostampa di Puglia

Cara collega, caro collega,

si è chiuso un anno che, sul piano dell’occupazione, ha fatto registrare ulteriori passi indietro. Le crisi che hanno da tempo investito giornali cartacei e l’emittenza televisiva rischiano di allargarsi ulteriormente a seguito dell’annunciata volontà del Governo di azzerare il Fondo per l’editoria destinato alle testate in cooperativa e all’informazione delle minoranze linguistiche. Una vasta platea di colleghi, dinanzi al blocco dei finanziamenti destinati al pluralismo dell’informazione, potrebbe ritrovarsi nella sempre più vasto esercito del precariato, che ormai rappresenta oltre due terzi dell’intera categoria professionale.

In Puglia abbiamo lavorato in direzione contraria, ottenendo dalla Regione una legge di sostegno all’occupazione nell’editoria: per il 2019 siamo in attesa dei primi bandi cui potranno accedere le imprese che sapranno dimostrare volontà di rilancio e di investimento nei posti di lavoro e nell’innovazione. Così come auspichiamo una concreta applicazione, da parte dei Comuni, del protocollo d’intesa sottoscritto con l’Anci che recepisce le linee guida nazionali sul collocamento dei colleghi negli uffici stampa degli enti locali. E, sempre nell’ambito della p.a., contiamo d’intesa con l’Ordine di portare a termine il lavoro sui bandi che alcuni settori stanno predisponendo per il reclutamento di personale giornalistico.

Per i colleghi degli uffici stampa abbiamo provato a garantire – ove possibile – trattamenti normativi ed economici dignitosi, non esitando a denunciare nelle sedi competenti situazioni di lavoro irregolare. Sono stati numerosi, anche nel 2018, i tentativi di alcuni enti pubblici di confezione bandi su misura – finanche senza retribuzione – per figure già individuate, o di spacciare per comunicazione ciò che in realtà è attività giornalistica e va quindi affidata a figure professionali qualificate, iscritte al nostro Ordine.

Bisognerà lavorare sulla corretta applicazione del contratto anche nelle testate on line, un universo nel quale circolano iniziative pseudo-editoriali che ogni giorno versano sulla rete “fake news” tramite blog, social network e siti pubblicitari mettendo in atto una spietata concorrenza al ribasso a danno delle testate in regola e degli utenti. Della Puglia si occupano circa 200 siti internet, nella gran parte dei quali regna la giungla contrattuale a tutto discapito della qualità dell’informazione e delle testate che si affacciano correttamente sul mercato, ricorrendo al lavoro di colleghi iscritti all’Ordine e applicando corrette formule contrattuali: in tale direzione ci siamo mossi invitando tutte le testate, periodiche e on line, all’applicazione dell’accordo Uspi-Fnsi, recentemente rinnovato. Ma occorrerà ingaggiare anche una battaglia normativa a tutela del diritto d’autore, onde evitare il pirataggio sistematico delle notizie o dei servizi realizzati dalle testate in regola, a tutto danno delle vendite e del lavoro svolto dai colleghi contrattualizzati.

Nell’emittenza televisiva privata, inoltre, occorrerà vigilare affinché i criteri sul numero dei dipendenti siano adeguatamente rispettati da parte delle imprese, al pari dell’audience e degli investimenti tecnologici, necessari ad ottenere i benefici di legge. La Puglia, nel corso del 2018, ha beneficiato del contributo 2016, ma gran parte delle emittenti – alle prese con la crisi di mercato e il ritardo nell’erogazione dei finanziamenti pubblici– ha spesso tirato la cinghia ritardando il pagamento degli stipendi di giornalisti e tecnici o in alcuni casi ricorrendo al licenziamento.

Nella carta stampata, come noto, a fronte degli stati di crisi e del ricorso ad ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà o cassa integrazione) in pressoché tutte le testate della regione, è piombato dallo scorso 24 settembre il provvedimento di sequestro-confisca dei beni in capo all’editore Ciancio, a seguito del quale la “Gazzetta del Mezzogiorno”  è stata affidata ad un’amministrazione giudiziaria sorda agli inviti dei giornalisti a varare un piano industriale ed editoriale in grado di rilanciare il giornale sul mercato, salvaguardando i livelli occupazionali e i redditi dei dipendenti. Le numerose iniziative messe in campo dai giornalisti, anche d’intesa con la Fnsi, non hanno ancora sortito effetto, costringendo i colleghi a salvaguardare l’uscita del giornale in edicola lavorando senza percepire stipendio, ormai dallo scorso novembre.

Tante le iniziative che abbiamo dovuto mettere in campo per la libertà d’informazione o a tutela dei colleghi minacciati. La pratica delle querele temerarie o delle minacce e aggressioni a danno di chi svolge semplicemente il proprio lavoro di cronista, tutelando così il diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati di ciò che accade nel proprio territorio, è diventata dilagante. Il sentimento diffuso di fastidio verso le notizie “scomode” e la libertà di espressione viene, altresì, alimentato da chi riveste cariche pubbliche a livello locale e nazionale, generando un pericoloso corto-circuito mediatico e alimentando l’odio nei confronti della nostra professione. In tal senso ci è stato di grande aiuto il supporto della Fnsi in ogni luogo del Paese, Puglia compresa, dove si è manifestata la violazione della tutela e dell’autonomia della professione, finanche con la costituzione di parte civile nei processi a carico degli aggressori.

Cara collega, caro collega,

ci aspettano mesi difficilissimi, in cui la tenuta della categoria sarà messa a dura prova e sarà sempre più necessario rendere disponibili i nostri servizi, dall’assistenza previdenziale a quella legale, a tutti i colleghi. Per questa ragione, il sindacato ha bisogno del Tuo sostegno. Abbiamo lasciato invariate le quote di iscrizione, che anche per il 2019 restano così fissate: 62,00 euro per i giornalisti professionali; 52,00 euro per i collaboratori.

I titolari di pensione Inpgi che versano la quota di servizio dello 0,30 sono esonerati dal pagamento della quota.

In ossequio all’articolo 1 comma 3 dello Statuto, i giornalisti professionali e collaboratori non titolari di un rapporto di lavoro subordinato o di pensione dovranno indicare, al momento del rinnovo dell’iscrizione, il proprio numero di posizione alla gestione principale e/o separata dell’Inpgi.

Il pagamento può essere effettuato in contanti direttamente in segreteria; tramite bollettino di conto corrente postale ( numero 16598708 intestato a Associazione della Stampa di Puglia); con bonifico bancario su conto corrente Banco Posta intestato a Associazione della Stampa di Puglia – codice Iban IT43 U076 0104 0000 0001 6598 708; on line, collegandosi al sito www.assostampa.it e seguendo le relative istruzioni.

 

A nome del Consiglio direttivo, della Giunta esecutiva e mio personale, colgo l’occasione per formulare a Te a ai Tuoi cari un sereno 2019.