Il direttore del Dipartimento Ambiente della Regione Puglia, Barbara Valenzano, annuncia una modifica del Bando relativo al Piano di comunicazione ambientale regionale, contestato dall’Assostampa e dall’Ordine dei giornalisti della Puglia. Nei prossimi giorni sarà varata una determina dirigenziale in cui verrà chiarito che tra i requisiti di valutazione da parte della commissione si terrà conto dell’iscrizione all’Albo professionale dei giornalisti, mentre i termini di chiusura del bando (inizialmente fissati dal 7 al 17 agosto) saranno prorogati sino a fine mese. Di seguito i chiarimenti diffusi dalla Regione.
“La Regione Puglia è obbligata per legge a divulgare ed informare i cittadini sulle tematiche ambientali e sulle campagne mirate di sensibilizzazione per razionalizzare ed efficientare il settore. L’obbligo è scattato con l’entrata in vigore del D.Lgs n. 33 del 14 marzo 2013, come modificato dal D.Lgs 97 del 2016, in ottemperanza alla cosiddetta legge “anticorruzione” (L. 190/2012). Tale attività è già partita da almeno dieci anni e da ultimo, nel luglio 2017, con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1162 del 13/7/2017, quando è stato approvato il documento strutturato del “Piano di Comunicazione Settoriale per la realizzazione di campagne, eventi e attività di comunicazione su tematiche ambientali”. Per contenere la spesa pubblica ed adempiere alla legislazione nazionale, si è scelto di optare per una short list di consulenti, presumibilmente giovani laureati, da ingaggiare non a tempo determinato come erroneamente riportato negli articoli, ma con contratto di tipo consulenziale al solo fine di attuare gli obiettivi del Piano Ambientale. Non c’è la alcuna consequenzialità tra procedure di evidenza pubblica finalizzate all’attuazione delle prescrizioni di Legge, e i contratti a tempo determinato, le cui procedure sono completamente diverse così come la loro natura. Tra l’altro, sempre in ottemperanza alla normativa, preliminarmente, si è proceduto alla pubblicazione di un “Avviso di mobilità Interno” a cura della Sezione Personale n.12 del 12 giugno 2018, al fine di individuare unità di personale interno deputate allo svolgimento delle azioni di comunicazione ambientale. Detto bando di mobilità temporanea interna è andato deserto.
Non risponde al vero quanto asserito in ordine al fatto che “le professionalità richieste fossero talmente specializzate da non riuscire a rintracciarle tra gli attuali dipendenti”, in quanto il requisito minimo richiesto dal bando era semplicemente la laurea magistrale in materie quali: Giurisprudenza ed equipollenti, Ingegneria o equipollenti, Scienza della Comunicazione o equipollenti, Lettere e Filosofia o equipollenti, Giornalismo o equipollenti, Scienza della Formazione o equipollenti, Sociologia ed equipollenti, Antropologia ed equipollenti, Accademia delle Belle Arti o equipollenti, Architettura ed equipollenti, Lingue straniere ed equipollenti (art. 2 del bando di cui alla Determinazione n.20 del 16 luglio 2018). Con riferimento alla formulazione della graduatoria della short list, si evidenzia che è stato eseguito esattamente lo standard utilizzato per tutti altri bandi, così come indicato dalla Sezione Personale. E l’inserimento di tutte le discipline e lauree dimostra viceversa che di fatto nulla potesse aver a che fare con attività definite ‘sartoriali’, come invece è stato erroneamente ipotizzato.
È altresì utile precisare che la Giunta regionale, con Deliberazione di maggio 2018, ha disposto che la Comunicazione Istituzionale in materia ambientale, fosse attuata all’interno della struttura del Dipartimento Mobilità Qualità Urbana Opere Pubbliche e Paesaggio, per via della specificità dei contenuti tecnici da rendere pubblici, indispensabili anche alla approvazione del Piano dei Rifiuti (adottato con DGR 1482 del 2 agosto 2018), e alla fase “consultazione VAS” obbligatoria, come disposto dal “Codice dell’Ambiente”, con tempistiche di chiusura in massimo 90 giorni a far data dal 2 agosto 2017 e non da maggio come asserito. Tanto rende evidente l’urgenza del caso al fine di arrivare entro la fine dell’anno in corso, non solo ad approvare il Piano Regionale dei Rifiuti Urbani e Speciali (redatto a costo zero con risorse interne alla Regione a differenza del precedente Piano costato milioni di euro alle casse regionali) ma anche al raggiungimento, nel più breve tempo possibile degli standard di raccolta differenziata auspicati. Si tratta di attività obbligatorie, si ribadisce, necessarie al fine di ridurre al minimo i costi nell’ottica che, differentemente, avrebbero inciso maggiormente sul budget complessivo. Inoltre, le somme riportate negli articoli fanno riferimento solo parzialmente alle attività programmate. Ad esempio, la somma di 100 mila euro non è destinata alla sola realizzazione del logo (come è stato riportato) ma sono previste in tale cifra anche attività di sviluppo di web designer, di slogan e di applicazioni software da realizzare ex novo, così come i 20 mila euro previsti per la campagne pubblicitarie non riguardano le sole attività di lavoro ma, anche, l’attivazione di un ufficio preposto alla realizzazione delle campagne di comunicazione. Analoghe considerazioni valgono per le altre voci riportate negli articoli di stampa. Si rinvia alle previsioni di spesa (che comunque non costituiscono impegno), di cui a pagina 12 della Deliberazione di Giunta regionale n. 776 del 15 maggio 2018 per la restituzione dell’informazione nella sua interezza.
Per quanto riguarda le osservazioni sollevate dall’Assostampa Puglia, si precisa che in nessun punto della Determinazione Dirigenziale n.20 del 16.07.2018, è specificato che il profilo richiesto dovrà avere rapporti di comunicazione con l’esterno o comunque associabili all’esercizio della professione di giornalista. In ogni caso, nell’ottica della massima collaborazione istituzionale, sarà cura dell’Ufficio dare disponibilità per un incontro con l’Associazione della stampa per approfondire i vari aspetti oggetto di discussione, non essendovi alcuna decisione preconcetta cui si ha particolare affezione”.