Non è compito dei politici stabilire che cosa debba essere pubblicato o mandato in onda da una testata giornalistica. In un Paese democratico, dove la libertà e il pluralismo dell’informazione sono garantiti dalla Costituzione; dovrebbe essere un’ovvietà. Eppure, più che un’eccezione. i tentativi di invasione di campo stanno diventando la regola. L’ultima nota stonata, in ordine di tempo, arriva dal deputato del Pd Claudio Stefanazzi. Con toni inquisitori e vagamente intimidatori, si è scagliato contro i colleghi di Telerama, colpevoli, a suo dire, di aver osato di dar conto di un incontro del presidente Michele Emiliano con i dirigenti della ASL di Lecce, nella giornata precedente il voto di ballottaggio. In una sorta di delirio di onnipotenza, l’onorevole Stefanazzi si è spinto ad affermare che, trattandosi di un incontro riservato, i colleghi di Telerama non avevano alcun titolo di occuparsene. Tale affermazione è tipica di chi considera le testate giornalistiche qualcosa di simile alle buche delle lettere, che dovrebbero limitarsi a dar conto delle veline che arrivano dalle segreterie dei partiti, dai singoli parlamentari o dagli staff degli amministratori locali. L’onorevole Stefanazzi, come tanti suoi colleghi senza distinzione di schieramento politico, dimentica che libertà di stampa e diritto di cronaca, garantiti dalla Costituzione, significano autonomia e indipendenza nella scelta delle notizie da pubblicare. Nessun dubbio che l’incontro del presidente della Regione con i dirigenti della ASL fosse una notizia. Bene hanno fatto i colleghi di Telerama a metterla in onda, incuranti degli avvertimenti dell’onorevole Stefanazzi. A loro vanno la solidarietà e il sostegno dell’Associazione della Stampa di Puglia.