Il giornalismo pugliese piange Renato Moro, caporedattore centrale del Nuovo quotidiano di Puglia. Classe 1960 (avrebbe compito 61 anni il prossimo 15 aprile), giornalista professionista dal 1985, è stato in prima linea negli anni bui della Sacra corona unita, di cui ha raccontato l’evoluzione da malavita in mafia organizzata affrontando con coraggio il rischio che questo significava.
Dopo i primi passi nelle radio e poi nelle televisioni locali, ha collaborato con Quotidiano e Gazzetta del Mezzogiorno prima di essere assunto al Quotidiano nel marzo 1988. «Senza mai smettere i panni del giornalista di strada, sempre con lo sguardo vigile sul bene e sul male, ha guidato per anni la Cronaca di Lecce, passando infine nel ruolo di caporedattore centrale, responsabile dell’Ufficio di coordinamento. Sempre con lo stesso spirito, con la stessa passione, identica immutata voglia di fare e di lavorare», ricordano i colleghi sul sito web del giornale.
Curioso, attento, acuto, ironico, Moro se ne è andato nella notte per un malore improvviso. Lascia la moglie, la giornalista Anna Rita Invidia, e tre figli.
A loro l’Associazione della Stampa di Puglia, insieme alla Fnsi, rivolge un commosso abbraccio. Ai colleghi del Nuovo quotidiano di Puglia e agli amici che hanno potuto conoscere e apprezzare Renato Moro va la vicinanza del sindacato dei giornalisti.