Sabato 24 marzo 2018, dopo sette anni di attività, è uscito l’ultimo numero di Epolis Bari, il quotidiano gratuito del capoluogo pugliese. «In questi 2657 giorni di attività – spiega in un editoriale il direttore Dioniso Ciccarese – non abbiamo mai ceduto alla tentazione di dare spazio ad articoli e foto ‘da cassetta’, abbiamo voluto ossessivamente rispettare la reputazione delle persone, non abbiamo mai frequentato le stanze del ‘potere’. Lontani dal potere, vicini ai lettori».
Una strategia e un modo di lavorare che non sono bastati al quotidiano per uscire indenne dai cambiamenti della società e del mercato e sopravvivere ai mutamenti radicali generati dall’avvento dei nuovi media, «nuovi canali e nuovi strumenti che hanno (nel bene e nel male) nell’istantaneità, nell’interazione, nell’accessibilità e nell’orizzontalità delle leve potenti», nota ancora Ciccarese.
«In democrazia la chiusura di un giornale è sempre una pessima notizia perché rappresenta un restringimento dello spazio per il confronto e la circolazione delle idee e fa venir meno un’occasione per informare i cittadini», afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.
«Nel caso di Epolis Bari – prosegue – si tratta di una perdita ancor più grave perché si è trattato di un’esperienza che è cresciuta e si è affermata in un quadro di rispetto delle regole della professione e del contratto nazionale di lavoro giornalistico. Ai colleghi, la vicinanza del sindacato dei giornalisti con l’augurio che, superata la fase di oggettiva difficoltà, l’azienda possa ritrovare le risorse e lo slancio per tornare sul mercato».