La denuncia del direttore di Canale 8, che nel rassegnare in diretta le dimissioni ha evidenziato la situazione di illegalitá in cui continua a navigare l´azienda, non puó non avere un seguito. L´Associazione della Stampa di Puglia, che giá nei mesi passati aveva portato all´attenzione dell´opinione pubblica le palesi irregolaritá commesse da quell´editore, chiede alle autoritá preposte di intervenire per garantire il rispetto delle leggi dello Stato. Quanto succede nella tv salentina Canale 8 é il sintomo evidente della patologia del sistema dell´emittenza locale in cui, a fronte di poche realtá editoriali degne di questo nome, continuano a imperversare imprenditori senza scrupoli, il cui unico scopo é accedere ai contributi pubblici destinati al settore. Ristabilire la legalitá, nel caso di Canale 8, significa perseguire la violazione delle leggi sul lavoro, l´esercizio abusivo della professione giornalistica e fare luce su strani e fantasiosi intrecci societari, attivandosi per la revoca dei contributi e delle frequenze di cui – a giudizio del sindacato dei giornalisti pugliesi – sussistono da tempo i presupposti. Soltanto in questo modo si potrá iniziare a mettere ordine in un settore in cui la presenza di aziende-zavorra minaccia la sopravvivenza di chi rispetta le regole, dei giornalisti e di tutti i lavoratori, a discapito della qualitá e della credibilitá dell´informazione.