Anche professionisti e lavoratori autonomi iscritti alle casse di previdenza private, e dunque anche i giornalisti lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inpgi, avranno un indennizzo di 600 euro per il mese di marzo. La ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, di concerto con il ministro delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto interministeriale che fissa le modalità di attribuzione del Fondo per il reddito di ultima istanza per chi ha subito danni all’attività dalla diffusione del coronavirus istituito con il decreto legge ‘Cura Italia’.
«Lo stanziamento del bonus per il sostegno al reddito dei professionisti autonomi e precari iscritti agli istituti previdenziali privati è un importante segnale di attenzione nei confronti di lavoratori privi di adeguati strumenti di tutela. I limiti di reddito fissati per accedere al contributo di 600 euro permetteranno di soddisfare una platea ampia di giornalisti», osserva Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Come auspicato dalla Fnsi – prosegue – il contributo statale sarà erogato attraverso l’Inpgi e le altre casse professionali e, aspetto non secondario, per un numero significativo di giornalisti andrà a sommarsi alle misure di sostegno già deliberate dallo stesso Inpgi. È un risultato importante per il cui raggiungimento è stato fondamentale il confronto costante fra la Fnsi e il governo».
Un confronto, conclude Lorusso, «che continuerà per far sì che al comparto dell’informazione, ai giornalisti e a tutti gli addetti, che stanno dimostrando di svolgere con professionalità, spirito di sacrificio e abnegazione il ruolo di servizio pubblico essenziale, vengano assicurate anche nelle settimane a venire misure di sostegno adeguate per continuare a fornire ai cittadini gli strumenti di conoscenza necessari per affrontare la difficile emergenza che vivono il Paese e il mondo».
La ministra Catalfo, intanto, ha già anticipato che «si tratta di un primo intervento per fronteggiare immediatamente la situazione di emergenza», ribadendo che «siamo già al lavoro sulle nuove misure per il decreto di aprile, dove l’obiettivo è di prevedere, per queste categorie di lavoratori, un indennizzo di importo superiore».
LA SCHEDA
Il bonus va richiesto, dal 1° aprile al 30 aprile 2020, alla Cassa di previdenza tramite lo schema predisposto dai singoli enti previdenziali. La domanda deve essere corredata dalla dichiarazione del lavoratore interessato, da copia del documento d’identità e del codice fiscale, dalle coordinate bancarie o postali per l’accreditamento dell’importo. L’erogazione avverrà in base all’ordine cronologico di presentazione delle istanze.
Beneficiari:
- lavoratori che abbiano percepito nell’anno di imposta 2018 un reddito non superiore a 35.000 euro la cui attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19;
- lavoratori che abbiano percepito nell’anno di imposta 2018 un reddito compreso tra 35.000 e 50.000 euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività in conseguenza dell’emergenza epidemiologica.
Per cessazione dell’attività si intende la chiusura della partita Iva nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020. Per riduzione o sospensione dell’attività lavorativa si intende una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del primo trimestre 2020, rispetto al reddito del primo trimestre 2019.
L’indennità verrà corrisposta a condizione che il soggetto richiedente abbia adempiuto agli obblighi contributivi previsti con riferimento all’anno 2019.
Per i giornalisti che hanno i requisiti, il bonus andrà a sommarsi alle misure di sostegno già deliberate dal Comitato amministratore dell’Inpgi.