Oggi in Italia si celebra il black out del servizio pubblico: in Puglia come nelle altre regioni, per l’assurda volontà dei vertici Rai di abolire l’edizione notturna dei Tg regionali offendendo i principi costituzionali del pluralismo dell’informazione, l’Usigrai è stata costretta a proclamare una giornata di sciopero dopo mesi di vani tentativi trascorsi a cercare un confronto con un’azienda sorda ad ogni tavolo negoziale.
“Siamo al funerale del servizio pubblico: l’informazione si ferma, come spesso accade nei trasporti o nella sanità, laddove il Governo (lo Stato) è chiamato a garantire questi diritti ineludibili e costituzionali a tutti i cittadini. E invece, con un tratto di penna, il management si arroga il diritto di cancellarli nelle edizioni regionali e nello sport. Legittimo – dice Assostampa Puglia – da parte dei vertici Rai far quadrare i conti, dissennato e incomprensibile pensare di farlo tagliuzzando qualche notturno sulle buste paga di giornalisti e tecnici lasciando inalterati gli sprechi quotidiani in service esterni, produzioni e appalti”.
“In un solo colpo si toglie ai cittadini pugliesi il diritto all’informazione nel loro territorio e si offende la professionalità di giornalisti e maestranze del Tg Puglia, il cui impegno ha sempre garantito – anche nei momenti più difficili legati alla pandemia – la copertura delle notizie in tutte le fasce orarie”.
“La scelta di abdicare all’emittenza privata in orari notturni e disdettare, così, il Contratto di Servizio sottoscritto con tutti i cittadini – conclude Assostampa Puglia – avrà conseguenze pesanti sul futuro dell’azienda e dell’informazione regionale. Che non è solo un diritto dei cittadini pugliesi, è un dovere che la Rai, in Puglia come nel resto d’Italia, può e deve onorare”.