Foggia: convegno su legge 150 e uffici stampa

La parziale applicazione di una legge fondamentale in tema di trasparenza e democrazia nella pubblica amministrazione, la legge 150/2000 che disciplina l’attività degli uffici stampa nella p.a., è stata al centro del convegno organizzato da Assostampa Puglia venerdì 18 novembre nell’Aula consiliare del comune di Foggia, moderato dal vicepresidente del sindacato dei giornalisti pugliesi Michele Loffredo.

La relazione del magnifico Rettore dell’Università di Foggia, Maurizio Ricci, giuslavorista, ha messo in evidenza i ruoli e le specificità professionali assegnati dalla legge alla figura del portavoce, dell’ufficio stampa e dell’Ufficio relazioni col pubblico, evidenziandone le peculiarità e le distinte specificità normative.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Foggia, Luigi Miranda, ha condiviso la necessità di accelerare i tempi di attuazione di una normativa virtuosa, un auspicio condiviso dal vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti pugliesi, Natale Labia, che ha evidenziato le potenzialità di opportunità lavorative offerte dalla corretta applicazione della legge e i criteri affermati dalla recente riforma dell’editoria.

Il delegato provinciale dell’Assostampa, Filippo Santigliano, ha sollecitato un cambio di rotta degli enti locali nella scelta di dotarsi di giornalisti qualificati e il presidente regionale del sindacato, Bepi Martellotta, ha ricordato i recenti episodi di delegittimazione della professione da parte di alcune amministrazioni locali, dai bandi “al massimo ribasso” alla mancata applicazione degli istituti contrattuali, a cominciare da quelli previdenziali, nell’inquadramento degli uffici stampa tramite concorso.

Ai lavori ha partecipato il segretario nazionale della Federazione della Stampa, Raffaele Lorusso, che ha ripercorso le tappe del difficile confronto con i governi e la rappresentanza sindacale della p.a., l’Aran, prima e dopo la promulgazione della 150/ 2000, ma anche la necessità di tutelare meglio la professione giornalistica, resa sempre più oggetto di querele temerarie e sin anche della pena carceraria, temi sui quali la Fnsi si sta battendo sollecitando il Ministero della Giustizia.ufficio-stampa