Assostampa: appello alla Regione per crisi settore radiotelevisivo

Le emittenti locali pugliesi sono al collasso. Le incertezze sugli ammortizzatori sociali in deroga potrebbero provocare, fin dai primi di maggio, una grave emergenza occupazionale. Fra giornalisti, tecnici, amministrativi e indotto, in Puglia il comparto dà lavoro a circa mille persone. Finora soltanto la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga ha evitato in molti casi che andassero perduti centinaia di posti di lavoro. A partire da maggio, pero’, la situazione potrebbe peggiorare. Dopo il caso di Antenna Sud, ammessa alla procedura di concordato preventivo e i cui giornalisti, in sciopero a oltranza dal 31 dicembre scorso, sono ormai allo stremo e attendono invano da mesi il pagamento degli stipendi degli ultimi cinque mesi del 2012, altre emittenti si preparano ad avviare le procedure di mobilità.
Pur consapevole delle numerose emergenze occupazionali che il governo regionale é costretto ad affrontare, l’Associazione della Stampa di Puglia auspica che l’assessore regionale al Lavoro avvii al piu’ presto il confronto sulla crisi del settore dell’emittenza radiotelevisiva locale, per il quale ha già mostrato ampia disponibilità. Il lavoro svolto con la task force regionale per l’occupazione, che nel caso di Antenna Sud ha consentito di congelare i licenziamenti annunciati, é stato proficuo e va esteso a tutto il comparto. Il sindacato dei giornalisti pugliesi é convinto che si possa arrivare alla dichiarazione dello stato di crisi del settore, peraltro in difficoltà su tutto il territorio nazionale, e individuare misure di sostegno e di salvaguardia dell’occupazione. In alcune realtà, il sindacato vive il paradosso di dover difendere posti di lavoro che non sarebbero mai dovuti nascere e che sono serviti soltanto ad ottenere una maggiore quantità di finanziamenti pubblici a pioggia, talvolta utilizzati in modo spregiudicato e improprio. La responsabilità degli errori. della spregiudicatezza e della megalomania di taluni editori non può e non deve in alcun modo ricadere sui giornalisti e sui lavoratori. Pur nella drammaticità della situazione, é necessario difendere con ogni mezzo i posti di lavoro.