Un pezzo di Rosalia Marcantonio, segretaria provinciale Assostampa a Foggia:
Assostampa Puglia ha aderito alla Giornata di mobilitazione contro la violenza mafiosa promossa da Libera che si è tenuta oggi a Foggia. Assostampa, assieme a Fnsi e Articolo 21, non partecipa alla manifestazione perché doveroso farlo, ma perché il silenzio non ci appartiene, non ci è connaturato. Una manifestazione di piazza è un momento di partecipazione e condivisione, di presa di coscienza, di lotta civile. E la mafia, i gruppi di potere temono, su tutto, la libertà, ogni espressione di libertà: di parola, di stampa, di pensiero, di azione. La mafia uccide chi non si piega e chi denuncia; minaccia chi scopre le carte, indaga e scrive. Lo fa con le bombe, con le pistole, con le intimidazioni.
Ma i tentativi di ostacolare o fermare l’informazione non appartengono solo alla mafia, o a gruppi criminali. Aggressioni, minacce, delegittimazioni della professione, del lavoro di una redazione o di un giornalista arrivano, spesso, da amministratori e politici. La Capitanata è tra le province che registrano un’alta pressione intimidatoria: ricordiamo la gravissima aggressione subita nel 2017 a Vieste da Nello Trocchia impegnato nella realizzazione di un servizio sulla mafia garganica per la trasmissione Nemo; e la feroce intimidazione di cui è stato vittima, sempre nel 2017, e sempre sul Gargano, Emilio Casalini, inviato di Report, mentre lavorava ad un’inchiesta sull’abusivismo in area parco.
Il numero di aggressioni verbali e fisiche, di minacce di azioni legali, per evitare che notizie scomode siano pubblicate, è elevato: tra il 2018 e il 2019 se ne sono registrate almeno otto. Nel mirino di chi ha interessi da nascondere sono finiti giornalisti di testate locali, spesso fragili economicamente, ma il cui lavoro, più volte, si è rivelato determinante nel portare alla luce fatti e misteri della criminalità organizzata e della politica più becera.
Assostampa sarà sempre al loro fianco. Sarà al fianco dei colleghi minacciati, contro ogni intimidazione e tentativo di delegittimazione, a difesa della libertà di informare e del diritto ad essere informati.