Sottoscritto l’accordo per salvaguardare le posizioni dei giornalisti assunti nella pubblica amministrazione prima del 2018 con contratto di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi. Aran, confederazioni sindacali della pubblica amministrazione e Federazione nazionale della Stampa italiana hanno firmato un’intesa che fa salvi i diritti acquisiti.
L’intesa riguarda i giornalisti di quattro comparti del settore pubblico: funzioni centrali, funzioni locali, sanità, istruzione e ricerca, ai quali, in seguito ad alcune pronunce della Corte Costituzionale, non era più applicabile il contratto di lavoro di natura privatistica.
«L’accordo sottoscritto fra Aran, confederazioni sindacali della pubblica amministrazione e Fnsi consente di salvaguardare i diritti dei giornalisti assunti a tempo indeterminato prima del maggio 2018 con contratto di lavoro Fieg-Fnsi. In un quadro di conformità alle leggi e alle decisioni della Consulta vengono messe in sicurezza posizioni e retribuzioni», commentano Raffaele Lorusso e Alessandra Costante, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana e vicesegretaria con delega agli uffici stampa pubblici.
«Si tratta – proseguono – di un risultato reso possibile dallo spirito costruttivo di tutte le organizzazioni sindacali della pubblica amministrazione e dalla volontà del presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. A quest’ultimo e al ministro Renato Brunetta va un sincero ringraziamento, nell’auspicio che la prossima tornata contrattuale possa potenziare il ruolo di chi fa informazione nella pubblica amministrazione con l’ulteriore definizione dei ruoli e il rafforzamento dei profili professionali».
Ai fini dell’inquadramento, l’ipotesi sottoscritta individua le confluenze del personale tenendo conto delle qualifiche del contratto di lavoro giornalistico e delle aree o categorie del contratto di riferimento e riconosce un assegno ad personam con i relativi criteri di riassorbibilità.
Confermata anche la possibilità di aderire a Casagit Salute con il solo contributo a carico del lavoratore interessato.
Richiamando la legge professionale, l’accordo riconosce, inoltre, il diritto insopprimibile dei giornalisti iscritti all’albo alla libertà di informazione e di critica, limitata esclusivamente dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui, e ribadisce l’obbligo inderogabile al rispetto della verità sostanziale dei fatti, nel rispetto dei doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede, oltre al dovere di rettifica.