Il Gip del tribunale di Taranto ha disposto nei confronti del giornalista Antonio De Gennaro l’applicazione della misura cautelare che prevede il divieto di avvicinarsi al collega Mimmo Mazza: dovrà restare ad almeno 500 metri dai luoghi di dimora e di lavoro.
Nei confronti di Antonio De Gennaro è in corso un procedimento penale della procura di Taranto per stalking e diffamazione ai danni di Mazza, caposervizio aggiunto della redazione di Taranto della “Gazzetta del Mezzogiorno” e vicepresidente dell’Associazione della Stampa di Puglia .
Per le stesse ipotesi di reato, De Gennaro era stato già raggiunto da provvedimento di divieto temporaneo di esercitare la professione di giornalista, per sei mesi (leggi qui), poi revocato. Successivamente il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Taranto ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinarsi al collega Mazza.
Secondo l’accusa, De Gennaro, direttore della testata giornalistica online “Corriere del giorno”, avrebbe pubblicato «con frequenza settimanale e talvolta giornaliera articoli giornalistici e post dal contenuto diffamatorio» e «prima ancora, inviando a Cosimo Mazza sms dal contenuto molesto, nonché appostandosi di fronte alla sua abitazione» e «parcheggiando appositamente la sua autovettura» sotto l’abitazione di Mazza, «lo molestava, sì da cagionargli – ipotizzano i pm Giovanna Cannarile e Rosalba Lopalco – un perdurante e grave stato di ansia, una condizione di mortificazione personale e professionale, tale da costringerlo ad alterare le proprie abitudini di vita».
L’Associazione della Stampa di Puglia, che in occasione del primo provvedimento emanato nei confronti di De Gennaro aveva annunciato che avrebbe conferito mandato ai legali di tutelare i propri dirigenti, torna ora a chiedere all’Ordine dei giornalisti di intervenire per valutare la compatibilità dei comportamenti ascritti a De Gennaro con gli obblighi e con il decoro della professione.