La riforma dell’editoria approda a Montecitorio, dove è già stato fissato l’avvio dell’esame del ddl: mercoledì 21 e giovedì 22 settembre il provvedimento sarà in commissione Cultura e dal 29 comincerà la discussione in Aula. Una decisione che «va nella direzione auspicata di arrivare in tempi brevi all’approvazione definitiva di un complesso di norme necessarie per gettare le basi per il rilancio del settore», commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. «Ora l’auspicio – concludono i vertici del sindacato dei giornalisti – è che, nel pieno rispetto dell’autonomia dei deputati, l’iter si concluda senza ulteriori ritardi». «Siamo assolutamente consapevoli di essere in ritardo – spiega la presidente della Commissione Flavia Piccoli –. È una legge su cui, in prima lettura, abbiamo lavorato con grande attenzione cercando di arrivare a risultati in tempi rapidi, sapendo che l’editoria vive un momento difficile. C’è parecchio su cui lavorare e faremo di tutto per sentire le diverse posizioni. Anche con tempi stretti faremo del nostro meglio, con la garanzia di una corretta dialettica parlamentare». La disponibilità ad un rapido via libera al testo, dunque, c’è. Anche se al momento resta ancora da sciogliere il nodo di eventuali nuove audizioni: «È questione che non abbiamo ancora affrontato. Il problema sono i tempi stretti e la necessità di mandare il testo alle commissioni competenti, ad esempio la Trasporti, per i pareri», precisa la presidente Piccoli.